IL CORTILE

Anno 1982

Negli anni ’70, il sindaco di Alba, Sobrero, decise di acquistare la vecchia caserma dei Carabinieri. La città, che vedeva i suoi abitanti aumentare ed aveva una popolazione molto giovane, non aveva bisogno di caserme, ma di scuole. Il processo di acquisto, di destinazione e il progetto di restauro richiese tempo, e durante l’attesa, una parte della caserma vicino alla ferrovia fu usata per aule scolastiche.
All’inizio degli anni ‘80, corso Europa non c’era, scolari ed insegnanti entravano da un grande portone di ferro, a fianco dell’attuale bar Europa, che naturalmente non esisteva. Abbiamo notato che ancora oggi, a destra del bar, c’è una “portina” di ferro con la grata da cui allora entravano gli ultimi militari, prima di abbandonare del tutto la struttura. Gli alunni della scuola elementare, appena entrati, correvano nell’enorme cortile in terra battuta, l’ex piazza d’armi per le esercitazioni dei soldati, e raggiungevano la loro aula, da cui vedevano, affacciandosi alla finestra, i treni passare. Quelli delle medie entravano nell’edificio dell’attuale Macrino, la nostra “caserma”, ma la scuola allora si chiamava “Papa Giovanni XXIII”. Nel grande cortile gli scolari si incontravano perché corso Europa non esisteva e forse cercavano insieme ombra e riposo sotto i grandi alberi che si vedono nella fotografia.
Negli anni successivi si costruì il cavalcavia che divise l’edificio, quello che ospitava le elementari fu demolito e nacque corso Europa: da un lato, rimase la scuola media, mentre dall’altro lato nacquero il Liceo Scientifico e l’Istituto Pinot Gallizio. La scuola primaria a tempo pieno era già più lontano, lungo il corso, e si chiamò Rodari.

Gli allievi delle classi III B della Secondaria “Macrino”, anno scolastico 2021-2022, che hanno ascoltato testimoni e realizzato lavori nell’ambito del progetto “La cura della memoria” IC “Alba San Cassiano” – Secondaria “Macrino”, classe 3°B Maya Cigna, Ginevra Cogo, Yassime Messis
Insegnanti Gigliola Collini, Annamaria Menaldi, Matilde Sasso

________________________

I bambini della fotografia frequentavano la prima scuola elementare a tempo pieno di Alba. Ogni classe aveva due insegnanti, non una sola, un grande numero di bambini e una grande novità: c’era la possibilità di mangiare in mensa, rimanere a scuola dopo pranzo e durante i pomeriggi si potevano svolgere laboratori di pittura, bricolage, psicomotricità, teatro. A noi oggi sembra normale, ma allora era una grande “rivoluzione”: genitori e insegnanti credevano in questo nuovo modo di insegnare, si incontravano per programmare, andavano addirittura “in gita” insieme per visitare altre scuole simili ed organizzavano iniziative di autofinanziamento per comprare il necessario per i laboratori. Erano gli anni in cui si credeva nella partecipazione e i genitori di quel quartiere, spesso non ricchi ed obbligati a lavorare entrambi, accoglievano con grande entusiasmo una scuola così diversa. Anche i bambini erano felici. L’edificio non c’è più, ma l’idea di quelle persone è rimasta nella storia della scuola albese, piemontese, italiana.

Gli allievi delle classi III B della Secondaria “Macrino”, anno scolastico 2021-2022, che hanno lavorato per il progetto “La cura della memoria”
Le persone ascoltate allora, di cui abbiamo ritrovato le testimonianze, in particolare Beppe Cencio, Nanda Garassino, Luciano Giri, Simona Mordenti
IC “Alba San Cassiano” – Secondaria “Macrino”, classe 3°B Rocco Biasotti, Costantino Madau, Stefano Nicoletti
Insegnanti Gigliola Collini, Annamaria Menaldi, Matilde Sasso